giovedì 5 maggio 2011

Protezione dalla corrosione di circuiti ad acqua glicolata

n merito alla protezione dalla corrosione di sistemi che impiegano miscele acqua/glicole come fluido di scambio termico è di particolare interesse quanto effettuato in due circuiti di grandi dimensioni presenti presso il sito produttivo di Sermoneta (LT) di una importante società farmaceutica.





Descrizione dei circuiti ad acqua glicolata trattata

Il sito produttivo presso il quale sono installati i circuiti ad acqua glicolata oggetto di questo articolo appartiene ad un gruppo multinazionale, presente in Italia con altri due stabilimenti; il sito di Sermoneta è attivo dal 1970, si estende su una superficie di 320.000 metri quadrati e produce ogni anno 700 tonnellate di antibiotici da cui si ottengono 150 milioni di confezioni di compresse, fiale, capsule, sospensioni orali e liofilizzate.
I due circuiti sopracitati, identificati nel presente report come circuito A e B, sono costituiti ciascuno da 3 sottocircuiti operanti a -18, 0, +50 °C e vengono adibiti al riscaldamento/raffreddamento di fluidi di processo tramite scambiatori a fascio tubiero e a piastre. Come fluido di scambio termico è impiegata una miscela di glicole etilenico ed acqua con una concentrazione di glicole non inferiore al
30%. Nonostante l’esclusivo impiego di glicole inibito a fine 2006 entrambi i circuiti presentavano seri problemi di corrosione che comportavano elevati costi di manutenzione ed il rischio di fermi impianti improvvisi ed imprevisti.
A confermare la gravità dei fenomeni corrosivi in atto la velocità media di corrosione nei due circuiti (determinata mediante perdita di peso su provini di corrosione) era superiore a 100 µm/anno (e quindi più che doppia rispetto al valore massimo accettabile di 50 µm/anno a temperatura ambiente) con punte per entrambi i circuiti che raggiungevano i 300 µm/anno. Al fine di risolvere questi inconvenienti Acquaflex è stata incaricata di sviluppare un trattamento chimico in grado di arrestare i processi corrosivi in atto; l’azienda committente ha preventivamente manifestato la sua indisponibilità ad eseguire un lavaggio chimico dei circuiti incriminati viste le notevoli difficoltà logistiche connesse (grandi volumi di miscela da stoccare e bonificare) e alcune non positive precedenti esperienze.




Fonte

martedì 3 maggio 2011

Energia da bio-combustibili. Valutazione economica degli impianti.

Pubblicazione

Autore: F. Groppi, F. Parrini

Collana: 1996, numero 02
Note:
La diffusione di metodologie innovative, basate sull'utilizzo di programmi di simulazione, trova promettenti riscontri negli studi di fattibilita' per gli impianti a bio-combustibili finalizzati alla produzione energetica. Tale approccio scaturisce in larga misura dalla particolare importanza che le scelte organizzative e gestionali ricoprono a livello di impresa, soprattutto per cio' che riguarda sia l'approvvigionamento e lo stoccaggio del bio-combustibile, sia la pianificazione della produzione. L'Enel/Cram ha sviluppato un programma, chiamato Biosim, in grado di simulare il funzionamento di un impianto per la produzione di energia da bio-combustibili sotto il profilo economico-finanziario; tale programma puo' essere condiderato un valido strumento di lavoro orientato allo studio e alla pianificazione tecnico-economica di questa particolare classe di progetti.